I soldi NON fanno la felicità, lo abbiamo scoperto nel mio precedente articolo. Tuttavia abbiamo anche condiviso che il 26% delle persone cambia lavoro perchè insoddisfatto della propria retribuzione.
Se sei tra quelle persone insoddisfatte del proprio stipendio allora continua a leggere, questo articolo ti sarà utile!
Prima di proseguire nella lettura fermati e chiediti se sei insoddisfatto/a del tuo stipendio in generale oppure ritieni che, per ciò che fai e/o per ciò che sai, non sei pagato/a abbastanza.
Su quali elementi oggettivi e concreti sei arrivat* a concludere di non essere pagato/a equamente?
FISSIAMO UN CONCETTO TEORICO FONDAMENTALE:
La retribuzione fissa (ovvero la paga base riferita al proprio livello contrattuale e al superminimo individuale) dovrebbe essere legata alla POSIZIONE ricoperta, indipendentemente dalla persona che la occupa. Per fare un esempio se l’azienda ha nel suo organico cinque contabili con medesime responsabilità, mi aspetto che la retribuzione fissa delle persone che ricoprono quello stesso ruolo sia allineabile.
La prestazione, il merito, i risultati raggiunti, dovrebbero essere invece ricompensati attraverso la retribuzione VARIABILE (bonus, premi, gratifiche, MBO, ecc.).
Ho premesso questo concetto perché potresti essere già pagat* adeguatamente per il ruolo che oggi ricopri e quindi l’obbiettivo potrebbe essere quello di cambiare ruolo.
Se così non fosse invece ecco cosa puoi fare per migliorare la tua retribuzione:
1) Prima di tutto devi capire il contesto in cui lavori, ovvero conoscere le regole e/o prassi applicate in azienda.
Nella tua azienda esiste una politica salariale? Ci sono delle regole per erogare gli aumenti, i passaggi di livello, e/o i premi?
E’ molto importante conoscere le regole del ‘’gioco’’ per vincere la partita; se per es. la salary review (il processo di aumenti salariali) avviene una volta all’anno nel mese di luglio, difficilmente la tua richiesta sarà accolta se presentata ad agosto.
2) Comprendi quale è l’interlocutore corretto a cui chiedere un aumento di retribuzione; potrebbe essere il tuo capo diretto, il Manager di funzione e/o reparto o ancora l’HR Manager. Capita spesso che una richiesta non venga evasa semplicemente perché posta alla persona sbagliata.
Personalmente ti consiglio di muoverti in modo corretto e trasparente nel rispetto di ruoli e gerarchie.
3) Raccogli dati di realtà.
E’ Tua responsabilità raccogliere gli elementi fondamentali circa la tua carriera.
Quali sono i motivi per cui dovresti essere elegibile per un aumento e/o un passaggio di livello?
Hai cambiato mansione negli ultimi anni? Hai acquisito nuove responsabilità? Hai formato con successo dei giovani collaboratori?
Sei pagat* meno della media di mercato? (puoi scoprirlo per esempio sul sito https://stipendiogiusto.it)
4) Raccolte queste informazioni, richiedi un incontro in azienda (alla persona appropriata).
Se richiedi un feedback però preparati a ricevere una risposta che potrebbe anche non piacerti.
Può capitare, infatti, che la percezione che abbiamo di noi stessi sia diversa da quella del nostro capo o del Responsabile Risorse Umane o in generale del Datore di Lavoro.
Non tutti i capi sono abituati a dare feedback nutrienti e costanti quindi, se sarai tu a richiedere un commento sulla tua situazione professionale, potresti scoprire cosa realmente i tuoi manager pensano della tua prestazione lavorativa.
Qualunque sarà l’esito dell’incontro comunque avrai acquisito delle informazioni e le informazioni sono potere.
5) Non cercare subito soluzioni al di fuori della tua azienda ma comprendi COSA PUOI FARE TU PER MIGLIORARE dove ti trovi.
Il cambio di lavoro richiede infatti energia, tempo e consapevolezza. Se non hai ben chiaro il tuo obbiettivo rischi di peggiorare la tua situazione.
Cogli quindi l’opportunità per capire cosa ti piace fare, cosa sai fare e quanto ciò che ti piace fare e che sai fare può essere retribuito.
Ricorda che il benessere lavorativo, non si basa solo sullo stipendio ma anche su altri fattori quali l’ambiente lavorativo, la qualità delle relazioni, le possibilità di imparare e crescere, l’autonomia decisionale, la conciliazione con la tua vita privata, i valori aziendali, e soprattutto quanto effettivamente ami ciò che fai. Chiediti quanto il tuo lavoro abbia senso e scopo per te.
Fai attenzione quindi a cambiare lavoro solo per motivi economici perché potresti diventare un mercenario perennemente insoddisfatto.
